10/15/2012

La regione del silenzio dei silenzi

Nella nostra alienazione "normale" dell'essere, una persona che sia pericolosamente consapevole del non-essere di ciò che noi scambiamo per essere (gli pseudo-bisogni, gli pseudo-valori, la pseudo-realtà di quell'endemico inganno delle opinioni sulla vita, la morte ecc.) ci fornisce, nell'epoca in cui viviamo quegli atti creativi che noi dsprezziamo e di cui abbiamo estremo bisogno. Le parole di una composizione poetica, i suoni in movimento, il ritmo che scandisce lo spazio, sono tentativi di ricuperare un significato personale , e rinchiuderlo in un tempo ed in uno spazio personali, al di fuori degli spettacoli e dei suoni di un mondo spersonalizzato e disumanizzato; sono teste di ponte gettate in territorio nemico, sono atti insurrezionali. La loro sorgente è quel Silenzio che c'è al centro di ognuno di noi. In qualsiasi momento o luogo una tale costellazione sonora o spaziale si stabilisce nel mondo esterno, la forza che essa racchiude genera nuove linee di forza i cui effetti si avvertono per secoli. Il soffio creativo "viene da una regione dell'uomo in cui l'uomo non può discendere neppure se Virgilio stesso lo accompagna, perchè Virgilio non potrebbe scendere fin là" (The Journals of Jean Cocteau, 1964). Questa regione, la regione del nulla, del silenzio dei silenzi, è essa l'origine: noi dimentichiamo che siamo là interamente ed in ogni momento Non c'è da stupirsi che questi arabeschi che misteriosamente materializzano verità matematiche cui pochissimi possono spingere lo sguardo, così belli e raffinati come sono, siano l'annaspare di un uomo che sta per annegare. La creazione ex nihilo (dal nulla) è stata giudicata impossibile persino a Dio, ma noi ci occupiamo di miracoli. Dobbiamo udire, come dice Lorca, la musica dalle chitarre di Braque. Per un uomo alienato dalla propria sorgente interiore, la creazione nasce dalla disperazione e finisce nel fallimento; ma quest'uomo non ha percorso la via che conduce alla fine del tempo e dello spazio, alla fine dell'oscurità e della luce: non sa che dove tutte queste cose finiscono, proprio là esse incominciano.
(R.D.Laing - la politica dell'esperienza)

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