8/03/2008

Collage per ♥ Marco Paolini ♥ ed ♥ Ermanno Cavazzoni ♥

... Siamo andati tutti nelle camerate e dopo un po' è tornato il silenzio del pomeriggio, quando si sentono i frigoriferi ronzare, le pompe dell'aqua pompare, i rubinetti perdere nei bagni, le porte cigolare nei corridoi, i gelati gelare nei chioschi, le ruote dei treni rotolare sui binari, i freni fischiare, i fili della luce parlare fra di loro. Stavamo stesi, ognuno nel suo letto, stesi sopra le lenzuola perchè faceva caldo, a guardare le mosche che pattinavano intorno ai lampadari spenti. Le persiane non del tutto abbassate, perchè Robertino ha paura del buio, facevano passare dei gessetti di luce tratteggiata, che se li guardi bene si muovono, vibrano, come in un film la pellicola... Insomma, faceva caldo e dopo un po' pareva di stare in una serra, dove noi per un momento ce ne stavamo fermi a fare tutti la stessa cosa: crescere
M.Paolini - l'Unità

Il nazifascismo non è come lo raccontano sui libri di scuola: non è cioè tutto estinto con lo sbarco degli angloamericani e l'offensiva dei russi. Lo scrittore diceva che per lui cominciò quando era bambino e sua madre già organizzava la deportazione balneare di luglio agosto, non perchè fosse nazifascista. Sua madre era apolitica. Ma il nazifascismo era risorto come obbligo nei confronti dei figli, che dovevano essere avviati in riviera e lì concentrati in colonie a soffrire e a mostrare la loro gracilità. E.Cavazzoni - Gli scrittori inutili

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