Sir John Tenniel 1865
Si guardò attorno, e vide su un tavolino una bottiglia con su scritto: "Bevimi". Alice bevve, e subito si ritrovò così piccola da poter passare attraverso la porticina.
Prima però bisognava aprirla, quella porticina, ci voleva la chiave. E la chiave era sul tavolino, che adesso sembrava alto come una montagna, perché Alice s'era rimpicciolita al punto da poter stare dentro un ditale per cucire.
"Povera me!", esclamò. Gottfried Wiegand - 1980
Prima però bisognava aprirla, quella porticina, ci voleva la chiave. E la chiave era sul tavolino, che adesso sembrava alto come una montagna, perché Alice s'era rimpicciolita al punto da poter stare dentro un ditale per cucire.
"Povera me!", esclamò. Gottfried Wiegand - 1980
"Non riuscirò mai a raggiungerla...", e per la delusione e la paura cominciò a piangere forte.
Ma ecco, a portata di mano, una scatola di biscotti, con su scritto: "Mangiami".
Ma ecco, a portata di mano, una scatola di biscotti, con su scritto: "Mangiami".
Quando Alice “cresce” diventa nello stesso tempo più grande e più piccola al contempo di come era prima (diventa e non è). E’ più grande ora, era più piccola prima. E’ nello stesso tempo, in una sola volta, che si diventa più grandi di quanto non si fosse prima, e che ci si fa più piccoli di quanto non si diventi. Tale è la simultaneità del divenire la cui peculiarità e evitare il presente.
E’ proprio nell’assenza del divenire l‘andare, lo spingere nei 2 sensi contemporaneamente. Alice cresce rimpicciolendo e viceversa. Ogni evento è sempre polisemantico, per questo esso è un significante puro.
Il paradosso di questo puro divenire, con la sua capacità di schivare il presente, è forse l’identità infinita, quella dei due sensi nello stesso tempo, del futuro e del passato, della vigilia e dell’indomani, del più e del meno, del troppo e del non abbastanza, dell’attivo e del positivo, della causa e dell’effetto. E’ il linguaggio a fissare i limiti (ad esempio quando incomincia il troppo) ma e’ ancora esso ad oltrepassare i limiti e a restituirsi all’equivalenza infinita di un divenire illimitati. Ecco i capovolgimenti del crescere e del rimpicciolire. In quale senso, ............................................le cose come il letto stanno sotto le Idee
in quale senso, chiede Alice, sapendo ...........................................................................clochart 2008 -
che è sempre nei due sensi a un tempo.
“Marmellata la vigilia e l’indomani, mai oggi” e così via. Tutti questi capovolgimenti hanno nell’identità infinita una medesima conseguenza: la contestazione dell’identità personale di Alice, la perdita del nome proprio.
G. Deleuze - logica del senso
G. Deleuze - logica del senso
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