5/31/2007

valigie appaiate nel deposito bagagli



...............................
Ma che diranno mai le strade, le scale, i corridoi
nei quali da tempo han potuto incrociarsi?
Vorrei chieder loro se per caso ricordano
-forse una volta tra le porte girevoli
un faccia a faccia?
un qualche "scusi" nella calca?
l'eco di un "ha sbagliato" al telefono?
- ma conosco la risposta.
No, non ricordano.
Grande sarebbe la sorpresa,
a saper che ormai da tempo
li ha presi in giro il caso.
Pronto non era ancora
a mutar per loro in sorte,
li ha tenuti vicini e poi lontani,
gli ha sbarrato la strada e
soffocando il riso
con un salto si è fatto da parte.
Furono segni, segnali,
ben poco importa se oscuri.
Forse tre anni or sono
oppure il martedì recente
non volò via quella piccola foglia
di spalla in spalla?
Qualcosa venne perso e qualcosa raccolto....
Furono maniglie e campanelli,
su cui di buon'ora
il tocco si posò sul tocco.
Valigie appaiate nel deposito bagagli.
Fu forse un sogno uguale nella notte,
scomparso d'improvviso col risveglio.

W. Szymborska, Amore a prima vista

5/29/2007

la mia azione fluxus a Viareggio ;-)

C’est un poème d’action et je vais le présenter :

ne rien décider
ne rien choisir
ne rien vouloir
ne rien posséder
pleinement éveillé
TRANQUILLEMENT ASSIS
SANS RIEN FAIRE

Robert Filliou


5/28/2007

fluxus chi legge

















Manifestazione organizzata da BAU, Associazione Culturale fondanta a Viareggio nel 2004 come centro di incontro e aggregazione che coinvolge le più diverse discipline.







Vittore Baroni



























I santini del prete. I noti non-artisti ferrovieri effettuano una operazione di separazione del flusso ferroviario che genera una composizione per sega (mentale) e fischietto.





Luc Fierens. L'artista belga esegue una sua versione dell'azione Sanitas nr.35 di Thomas Schmit "la tua parola preferita".


Paolo Albani scrittore performer e poeta visivo presenta una manciata di poesie brevi nello spirito della sintesi flux-futur-dadaista.





















Monica Michelotti cammina sul pentagramma sul quale posizionerà delle cartoline con funzione di note da lei affrancate e spedite alla sede della manifesazione, suonando lo schienale di una sedia.
Carlo Battisti. Su un piccolo piedistallo vengono appoggiati un bicchiere e un cartoncino che ne descrive l'aspetto. L'azione successiva ne modifica l'aspetto e il significato.


















Effettozoma: Una orchestra di 16 elementi (quattro quartetti) esegue una partitura letterario-musicale per lapis e temperamatite.





Philip Corner e Phoebe Neville eseguono una partitura musicale.





















Sfilata finale di 40 cappelli provenienti da tutto il mondo a cura di Vittore Baroni: Giu' il cappello per George Maciunas;

il presidente Antonino Bove suona il cappello diapason


"Papa è facile" cappello con racchetta da ping pong bucata, in perfetto stile fluxus, e paramento in rete divisoria verdina.

Battisti presenta il cappello fungo di John Cage, in ricordo della sua partecipazione nel 1958 a Lascia o Raddoppia in qualità di esperto di micologia.

Seguimi, Ian, seguimi..........

"Ricordare e' forse il modo piu' tormentoso di dimenticare e forse il modo piu' gradevole di lenire questo tormento" Eric Fried - E' quel che è - ..........................CIAO MARIO










Sono gemello di quelli che amo
Sono in natura il loro doppio sono
La miglior prova che esistono se
Io li ho scelti per giustificarmi

Sono in gran numero sono innumerevoli
Van per le vie per se stessi per me
Portano il nome mio io porto il loro
Noi siamo i frutti simili di un albero


.......................

Il lavoro del poeta (Paul Eluard)
Le travail du poète

Je suis jumeau des êtres que j’aime
Leur double en nature, la meilleure preuve
De leur vérité, je sauve la face
De ceux qui j’ai choisi pour me justifier

Ils sont très nombreux, il sont innombrables
Ils vont par les rues pour eux et pour moi
Ils portent mon nom je porte le leur
Nous sommes les fruits semblables d'un arbre


................


MARIO RIPAMONTI (1944-2005). Ha iniziato con la pittura e la fotografia approdando alla videoarte solo negli ultimi anni. Instancabile sperimentatore, era alla continua ricerca di nuove forme di linguaggi con cui esprimere la sua personale visione del percorso esistenziale. Con i suoi video ha partecipato a Gran Prix Sony 2004, Festival Di Canzo, Detroit International Film Festival, Visioni Sconsigliate, Exximent.


VIDEO:
PROMENADE DANGEREUSE (2004, 6’03”)
EOS ELIS (2004, 4’02”)
ANNUNCIAZIONE (2004, 2’57”)
MAELSTROM 6’30"
SETTEMBRE 5’
HAIKU N.3(Ricercare) 2'
LE NUVOLE 4'30"

5/23/2007

Florentia
























Per coloro che non conoscono Firenze o la conoscono poco, alla sfuggita e di passaggio, dirò com'ella sia una città molto graziosa e bella circondata strettamente da colline armoniosissime. Questo strettamente non lasci supporre che il povero cittadino debba rizzare il naso per vedere il cielo come di fondo a un pozzo, bene il contrario, e vi aggiungerò un dolcemente che mi pare tanto appropriato, giacché le colline vi scendono digradando, dalle piú alte che si chiamano monti addirittura e si avvicinano ai mille metri d'altezza, fino a quelle lievi e bizzarre di cento metri o cinquanta. Dirò anzi che da un lato soltanto e per un tratto breve, la collina rasentando la città la sovrasta a picco, formandoci un verone al quale con impareggiabile gusto ci possiamo affacciare...............


Aldo Palazzeschi
Sorelle Materassi

5/21/2007

Raymond Roussel: rompere i limiti con quanto c'è di umano
















BIBLIOTECA NAZIONALE CENTRALE DI FIRENZE


Piazza Cavalleggeri 1


ASSOCIAZIONE NOVECENTO POESIA


Intorno a Raymond Roussel: Itinerari di Gianni Broi
15-16-17-18 maggio 2007

La manifestazione si articola in quattro parti:

1. una mostra di libri e di immagini di opere rousselilane

2. una mostra del lavoro di Gianni Broi

3. un convegno sul tema "Attualità di Raymond Roussel in letteratura

4. proiezioni e performances



17 maggio 2007 ore 9,45-12,30 - ore 15-18,30
Performances : Introduce Artemisia Calcagni


Emilio e Franca Morandi
Fulgor Silvi
Peter Kustermann
Daniel e Christiane Daligand
Giancarlo e Rossella Pucci
Alberto Gallingani
Ivano Vitali
Paolo Albani
Massimo MoriAntonino Bove
Gianni Broi




18 maggio 2007 ore 9,45-12,30 - ore 15-18,30

Convegno su “Attualità di Raymond Roussel tra letteratura, arte e filosofia”


Paola Lombardi: Improvvisazioni su Raymond Roussel Tommaso Lisa: L’universo è un dettaglio
Paolo Albani: Raymond Roussel oulipiano per anticipazione
Vittorio Abrami: Letteratura e vita: dall’angoscia all’estasi .
Giuseppe Panella: Il linguaggio del mondo raddoppiato. Metamorfosi e artificio nella scrittura di Raymond Roussel
Ubaldo Fadini: Gli affetti e le storie. Roussel , tra Foucault e Deleuze, e altri intercessori
Francesco Galluzzi: Riflessi di Raymond Roussel sulle arti visive

Il più grande magnetizzatore dei tempi moderni (André Breton)
Roussel si era reso conto di non essere uno scrittore, ma un autentico dinamitardo dell’arte di scrivere, scrivendo e pubblicando ciò che il mondo intorno, tranne quelli come lui, considerava poco più che elucubrazioni. Era comunque in buona compagnia: da una parte i “sistematici”, Isidore Ducasse, Marcel Duchamp, il più recente Dubuffet, dall’altra i “pazzi letterari” tra le cui file troviamo Raymond Queneau o André Blavier; in mezzo tra i due gruppi troviamo Jean-Pierre Brisset “il principe dei pensatori”, che come Roussel affascinò Michel Foucault. Tutti scrittori che furono liquidati come “gli eccentrici” o amati alla follia. Vedi i più recenti esponenti della letteratura combinatoria come Georges Perec, o l'ultimo Italo Calvino........

5/20/2007

Jean Paul Richter: l'infanzia e i suoi tesori



L'infanzia e i suoi tesori, più ancora delle sue gioie, riprendono ali e luce nel sogno. E vibrano come lucciole nella piccola notte dell'anima. Non schiacciate queste scintille palpitanti! Lasciateci perfino i sogni cupi e angosciosi, penombra che esalta meglio la realtà! E con che cosa potremmo mai sostituire quei sogni che ci allontanano dal fragore della cascata e ci riconducono nella quieta altitudine dell'infanzia, dove il fiume della vita, ancora silenzioso nella sua piccola pianura, simile a uno specchio del cielo, cominciava a discendere verso i suoi abissi?
Jean Paul Richter - 1818
(per J.P.Richter le vite interiore ed esteriore combaciavano come due gusci d'ostrica, e lo racchiudevano come questi il loro mollusco.....)

5/10/2007

l'arte di Flaubert


I miei rari momenti d’entusiasmo io li devo all’arte; eppure, anche l’arte, che cosa vana! Voler fingere l’uomo in un blocco di pietra, voler esprimere a parole il mistero dell’anima, oppur trasfondere l’intensità dei sentimenti in qualche suono, o la forza della natura in una tela verniciata!
…Che grande cuore possiede chi può liberamente aprirlo a tutto il mondo….Se mai su questa terra, o nel nulla dell’universo è esistita una religione da poter adorare, qualcosa di santo, di sublimemente puro, che calmi l’ansia d’infinito, il desiderio vago dell’ignoto ch’è proprio di quella che noi chiamiamo anima, questa religione è l’arte. Eppure vive d’una parola, d’un marmo, d’un suono, d’un niente, nell’ordinata composizione di quel che noi definiamo sublime……
Vorrei qualcosa di sciolto dall’impaccio della forma, dell’espressione, qualcosa di puro come un profumo, di forte come la pietra, ma inafferrabile come un canto… E fosse tutte queste cose insieme, ma senza imprigionarsi in nessuna. L’uomo pur con il genio e con l’arte, non è che uno scimmiottatore miserabile d’una più grande verità.
Nell’infinito vorrei il bello, e vi ritrovo soltanto il dubbio.
1837 Mémoires d’un fou. Gustave Flaubert

E ad un'uscita di galleria, col cuore in gola, ti trovi in faccia il sole che ti fruga i pensieri.......


Claudio, sapessi
quanta malinconia
nell'attacco arioso del sax
quanta via
fatta dagli anni della nostalgia
quanta vita
riemersa ma vaga
una sola fitta strana
uno struggimento
nel movimento ampio del sax
che risoffia la sua fiammata
e riapre la ferita d'ogni giornata.

Claudio, sapessi
verso il mare
mentre il passo trasale
e i brividi
arrivano ai denti
come la canzone dei tuoi zingari
che suona più nel petto che nel sole
come i lividi
il languore e lo smarrimento
che risuona dentro
nel solco del cuore.

Claudio, quello non fu
il sogno di un momento
e fu l'amore
fu il sogno vero
fu il vento
di cambiare con la testa
il cuore la gioia
di fare della gioventù un portento.

No, venuta su in mezzo alle bombe
generazione
contro il muro dei padri schiantata
educata a un dolore senza amore
a sparare nello specchio
aizzata
per una giustizia di strada sbarrata.
non fosti
il sogno di un momento
generazione.

Claudio, sapessi
quanta malinconia
nel sax
che risoffia la sua fiammata
e riapre la ferita d'ogni giornata
per quegli anni già pieni d'energia
per la speranza comune a ogni cuore
che risuona più nel petto che nel sole
come i lividi, il languore e lo smarrimento
stracciata nel vento col suo amore.

Claudio, ricanta la nostra canzone