Le rêve de la poupée: NON HO MAI SUBITO VIOLENZA. E' VERO?

11/29/2009

NON HO MAI SUBITO VIOLENZA. E' VERO?

RIGUARDA TUTTE LE DONNE NON SOLO QUELLE PALESEMENTE MOGLI MADRI FIGLIE AMICHE O SEMPLICI CONOSCENTI DI UOMINI ESPLICITAMENTE O SUBDOLAMENTE VIOLENTI

Grandi ritratti di donne, appesi tra le colonne del Cortile Minore di Palazzo Ducale di Genova, sono lo strumento provocatorio, che attraverso l’affermazione "Non ho mai subito violenze. E’ vero?", ci chiedono di riflettere su cosa significhi davvero subire violenza, e quale violenza. Una mostra che, realizzata per la prima volta in Italia, per la Giornata internazionale ONU contro la violenza sulle donne, vuole contribuire a abbattere il muro dell’indifferenza diffusa e dell’inconsapevolezza dello stato attuale, stato troppo spesso velato nella cosiddetta "normalita’".

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Cerco di svelare a mani nude qualcosa che si cela nell’insolitamente solito, nel non detto, in ciò che involontariamente rimane dell’invisibile quotidiano, fino a che affiora sulla superficie della carta un inaspettato e irreversibile riconoscimento.

By means of collage and monoprint I try to
reveal with my bare hands something that is hidden in the confortable custom, in the unsaid, in what involuntarily remains of invisible in the day, until an unexpected and irreversible recognition emerges on the surface of the paper.
I met the mail art network in 1998, a free
land where ironic or ethical communication is the key connecting art and life.

WHAT IS MAIL ART - La fitta rete dell’arte postale, permette la convivenza artistica di ogni espressività che vi confluisce, rappresenta un mondo come quello primordiale tratteggiato da Italo Calvino nelle Cosmicomiche, tutto in un punto: epoche e situazioni apparentemente distanti fra loro producono emozionanti patchwork e provvidenziali effetti a catena.

All’alba del terzo millennio, l’arte postale rappresenta tuttora un esempio di globalizzazione positiva, è ancora quel raggio di sole a disposizione nella nostra tasca. L’arte postale è la dimostrazione che l’arte, ma davvero svincolata da obblighi, presenzialismi e compromessi, può costituire, come dovrebbe essere, quel trait d'union personale e leale tra i “predecessori” e con i "successori"...