9/15/2009

Irregular twins

Donne vittime e donne carnefici, che si sentono intrappolate o troppo libere, esauste o iperattive, le mute, le inarticolate che si rifugiano dietro intuizioni senza parole, in equilibrio tra azione e contemplazione tra coinvolgimento e autoconservazione, senso del dramma e dell’immaginazione, tra aspettative e richieste, tra emozione e intelletto, tra sogni e realtà. Disperando di riuscire a riconciliare questi dispari e disparati elementi….


"In me c’erano sempre almeno due donne, una disperata e sperduta, che aveva l’impressione di affogare, e un’altra che entrava in scena come su un palcoscenico, nascondendo le sue vere emozioni perché erano debolezza, incapacità, disperazione, per mostrare al mondo soltanto un sorriso, e prontezza, curiosità, entusiasmo, interesse. "

"La timida, la forte, la pratica, l’insicura, l’osservatrice, la distaccata, l’infantile, implorava un riconoscimento."
Anais Nin – diario I - 1932

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