10/15/2012

aggettivo qualificativo

Da piccola sedimentavo emozioni nei cassetti e tra le pagine di vecchi quaderni accumulando e assemblando cose trovate per terra, oggetti, biglietti e ritagli "significativi"; la scoperta della mail art nel 1988 è stata il modo di far circolare ciò che rimaneva "silenzioso nell'intercapedine del vissuto" tra persone "compatibili" e gioire delle loro elaborazioni. Oggi quelle cose posso chiamarle multipli, libri d'artista, collages, ma sono sempre contenitori di un imprinting primordiale con l'aggiunta di un riverbero più o meno poetico più o meno ironico, più o meno caustico, la digestione del presente. La parola artista non si è mai legata al suo doppio in vetrina, (anzi le opere nelle cornici e sui piedistalli mi hanno paradossalmente tenuto per più tempo lontana dall'arte e dalla storia dell'arte in senso più ampio) si, la parola artista per quanto mi riguarda rimane un aggettivo qualificativo e manufatturiero (come negli USA forse è per artist) come "biondo", "solitario", "nuvoloso".....




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