3/14/2008

esiste qualcosa al di là del momento?


Fino al 29 giugno a Palazzo Reale, Milano, una mostra antologica dedicata al pittore irlandese Francis Bacon, che anticipa le celebrazioni del centenario, che cadrà nel 2009

In certe interviste si nota una certa modestia dell’artista. Anzi, una certa salda umiltà. Ne viene fuori il ritratto di un uomo che artigianalmente, giorno dopo giorno, si mette all’opera tentando di cavare qualcosa di buono. Niente proclami, niente “poemi”, niente gigantismi programmatici: lui, come ogni vero artista, è soprattutto un artigiano che sottomette il suo talento. Conosce la verità: ogni grande opera è fatta di metodo – anche caotico, anche anarchico – e di duro, giornaliero lavoro. Il resto, direi anche queste, sono chiacchiere. Franz Krauspenhaar













"Sono una persona qualunque. E' che mi piace disperdermi nei bassifondi. Ogni artista vuole disperdersi nei bassifondi. Fa parte della sua vita, è una necessità. Potreste dire che i miei bassifondi sono dorati, passo di bar in bar, da una sala da gioco ad un'altra, e quando non faccio queste cose vado a casa e dipingo. Sono completamente amorale. Se non avessi dipinto sarei stato un criminale. Ho sempre saputo che la vita è assurda. Non è nient'altro che una serie di sensazioni. E' così senza senso che potremmo facilmente fare di noi stessi una cosa straordinaria... Pensando alla vita come cosa senza significato mi eccita. Penso sempre che qualcosa di meraviglioso sia lì lì per accedere. ''













per me l'arte è un'ossessione della vita e poichè siamo esseri umani, siamo noi l'oggetto della nostra ossessione;







l'arte è un artefatto;












I am deeply optimistic about nothing;








cerco di riprodurre la sensazione senza la parte più noiosa;


















il caos alimenta le immagini; creare immagini che siano concentrazione della realtà e stenografia delle sensazioni;


voluttuosità è tutto cio' che vogliamo, tutto il resto scompare;


Three Studies for Figures at the Base of a Crucifixtion,1944. The Tate Gallery, London.



Il filmato all’interno della mostra è fondamentale per potersi specchiare nel lato fragile e animale; (si puo’ trovare anche su http://www.ubu.com/). Lo studio, un pavimento stratificato di carte e oggetti, le mani di Bacon che passano veloci sui libri di foto in bianco e nero aperti sul piano del tavolo, galleggiano lievi sfiorando le pagine, indicano foto di ippopotami e rinceronti, pugili e lottatori, ritagli di giornale che mostrano persone ferite da esplosione, foto di medicina e malattie della bocca, nessun modello, la fonte di ispirazione su come separare la mente pensante dalla mente sottoposta al supplizio di dover dialogare con un corpo






la creazione è in gran parte il risultato della capacità autocritica di un artista;


intrappolare la realtà in qualcosa di assolutamente arbitrario;




riprodurre con un altro mezzo una immagine che mi emoziona;






senza un vero soggetto che ti prenda e ti divori l'anima si tende automaticamente a cadere nella decorazione;

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